Trent’anni. Quando da piccola immaginavo la me stessa trentenne, l’immagine che avevo nella mente era esattamente questa: io che torno nella mia città d’origine per Natale dopo anni che vivo fuori per un’affermatissima carriera lavorativa, scendo dalla mia auto indossando un tailleur marrone, con uno chignon un po’ imperfetto e degli orecchini di perle. Entro nel vecchio bar del centro dove ci riunivamo con tutti i miei
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Ah…finalmente…le sue dita mi stanno slegando, sento alleviarsi la morsa delle corde intorno a me, mi srotola e mi allungo, finalmente sono disteso e aperto! Uhhh che bella sensazione, erano giorni che ero arrotolato, legato e chiuso come un salame! Fammi aprire bene la punte, fammi stendere un po’ la gomma che si era quasi deformata, oh sì, proprio così…
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A volte penso cosa mi riserverà il futuro, tra poco entrerò nei 30 e da un mese sono bloccata in casa da un virus senza possibilità di gestire e controllare la mia vita. Una vita umile, fatta di lavoro e casa con poche pretese e senza grandi aspettative. Penso al mio lavoro, all’anno burrascoso che mi sono buttata alle spalle: un
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È la settima notte consecutiva di pianti, la settima notte che appena mi metto a letto mi scorre davanti la mia vita passata, e giù lacrime amare, giù soliloqui disperati sulla pessima scelta che ho fatto. Il mio 34esimo compleanno è stato orribile, poco prima de lockdown del Paese, ma in fondo dentro di me ero già in lockdown da
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Sono orfana di mamma da due mesi, sono andata a leggere il significato su Wikipedia, volevo capire se quella parola ora è parte della mia vita. Credevo che la parola orfano/a riguardasse solo i bambini cresciuti in un orfanotrofio, invece no. Orfana: L’ho ripetuta mille volte in testa in modo che piano piano perdesse di significato, era un gioco che facevo
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