Alzi la mano chi ascoltando questa canzone non ha mai pensato che si parlasse della propria adiposità!
È che quando arrivi ai 30 (e li superi pure -sfacciata-), si compie una metamorfosi o come dicono le signore di una certa età “sbocci”.
SBOCCIARE. Un termine che ricorda qualcosa di rigoglioso e fresco.
PAUSA DI RIFLESSIONE: qui non è sbocciata solo la cellulite. Una volta per la pedicure andavi dall’estetista: fantastici quei piedini di fata con lo smalto, è dalle elementari te li invidiano tutti.
Adesso siamo passati direttamente al podologo: massimo una volta al mese e sbrigati-a-togliermi-questi-duroni-che-non-ne-posso-più. Non sei mai stata una bevitrice abituale, ma quando ti facevi due bicchieri di vino e tre shottini non rischiavi di finire a vomitare seduta su un pallet dietro un camioncino alla prima festa in spiaggia dell’estate.
Per non parlare dello spritz all’aperitivo del sabato sera: il primo ti andava giù come un orzetto dopo il pranzo di Natale coi parenti. Attualmente a metà spritz rischi di saltare sul bancone a ballare come una del Coyote Ugly. Ma che avete cambiato ingredienti? Hai presente l’armadio? Anni e anni di sudore dentro quei maledetti camerini, il terrore negli occhi quando ti specchiavi nei negozi e vedevi cose che nello specchio in camera tua non c’erano (buccia d’arancia, peli, smagliature si manifestavano solo dentro a Zara)
Poi un giorno ti rendi conto che il 70% di quello che hai non ti entrerebbe manco se per sgonfiarti dormissi il resto della tua vita tra la rete e il materasso.
Andare al mare era una beatitudine. Senza aprire un paragrafo sulla prova costume, che tanto ormai la passerella fino all’ombrellone è diventato il corteo funebre della nostra autostima: PASSIAMO OLTRE PER CORTESIA.
Puoi pranzare con una rinfrescante coppa di gelato e frutta? Minimo ti prende una congestione che se arrivi in tempo al bagno sei stata miracolata: a ferragosto scordati di vincere qualcosa alla lotteria della sagra del cocomero. Te la botta di culo ormai ce l’hai avuta!
I capelli. Finiti i tempi in cui accarezzavi la tua folta chioma di boccoli con quella spocchia di chi “guarda te che meraviglia della natura porto in testa, che manco la Venere del Botticelli!”. Ora come ora, se dovevi mettere da parte tutti i capelli che ti cadono ogni volta che te li lavi, ci puoi fare una pelliccia per l’inverno. Una nuova per OGNI inverno. Che poi i capelli bianchi sarebbero pure l’ultimo dei tuoi pensieri perché tanto che me ne frega, mi faccio la tinta io.
Poi vai a farti la cera all’inguine (che già non è tutto sto spasso) e vieni annientata: “oh, ti è venuto un pelo bianco!” E NO DAI!
Cara Noemi, fosse solo la cellulite… Ma tutta sta consapevolezza non si può rispedire al mittente?
PACCOCELERE – GRAZIE –
Questo spazio è dedicato alle vostre storie. Riflessioni, propositi, affanni, sogni, ricordi, speranze, cicatrici, obiettivi, preoccupazioni, desideri. Parole sparse, pensieri e riflessioni. Voglia di raccontarsi o semplicemente di sentirsi come a casa. Scriveteci a itrentenni@gmail.com
La mia cellulite e le mie nuove consapevolezze
itrentenniAlzi la mano chi ascoltando questa canzone non ha mai pensato che si parlasse della propria adiposità!
Una volta per la pedicure andavi dall’estetista: fantastici quei piedini di fata con lo smalto, è dalle elementari te li invidiano tutti.
Hai presente l’armadio? Anni e anni di sudore dentro quei maledetti camerini, il terrore negli occhi quando ti specchiavi nei negozi e vedevi cose che nello specchio in camera tua non c’erano (buccia d’arancia, peli, smagliature si manifestavano solo dentro a Zara)
Minimo ti prende una congestione che se arrivi in tempo al bagno sei stata miracolata: a ferragosto scordati di vincere qualcosa alla lotteria della sagra del cocomero. Te la botta di culo ormai ce l’hai avuta!
Una nuova per OGNI inverno. Che poi i capelli bianchi sarebbero pure l’ultimo dei tuoi pensieri perché tanto che me ne frega, mi faccio la tinta io.
È che quando arrivi ai 30 (e li superi pure -sfacciata-), si compie una metamorfosi o come dicono le signore di una certa età “sbocci”.
SBOCCIARE. Un termine che ricorda qualcosa di rigoglioso e fresco.
PAUSA DI RIFLESSIONE: qui non è sbocciata solo la cellulite.
Adesso siamo passati direttamente al podologo: massimo una volta al mese e sbrigati-a-togliermi-questi-duroni-che-non-ne-posso-più. Non sei mai stata una bevitrice abituale, ma quando ti facevi due bicchieri di vino e tre shottini non rischiavi di finire a vomitare seduta su un pallet dietro un camioncino alla prima festa in spiaggia dell’estate.
Per non parlare dello spritz all’aperitivo del sabato sera: il primo ti andava giù come un orzetto dopo il pranzo di Natale coi parenti. Attualmente a metà spritz rischi di saltare sul bancone a ballare come una del Coyote Ugly. Ma che avete cambiato ingredienti?
Poi un giorno ti rendi conto che il 70% di quello che hai non ti entrerebbe manco se per sgonfiarti dormissi il resto della tua vita tra la rete e il materasso.
Andare al mare era una beatitudine. Senza aprire un paragrafo sulla prova costume, che tanto ormai la passerella fino all’ombrellone è diventato il corteo funebre della nostra autostima: PASSIAMO OLTRE PER CORTESIA.
Puoi pranzare con una rinfrescante coppa di gelato e frutta?
I capelli. Finiti i tempi in cui accarezzavi la tua folta chioma di boccoli con quella spocchia di chi “guarda te che meraviglia della natura porto in testa, che manco la Venere del Botticelli!”. Ora come ora, se dovevi mettere da parte tutti i capelli che ti cadono ogni volta che te li lavi, ci puoi fare una pelliccia per l’inverno.
Poi vai a farti la cera all’inguine (che già non è tutto sto spasso) e vieni annientata: “oh, ti è venuto un pelo bianco!”
E NO DAI!
Cara Noemi, fosse solo la cellulite… Ma tutta sta consapevolezza non si può rispedire al mittente?
PACCOCELERE – GRAZIE –
L. con la lettera grande
itrentenni@gmail.com
itrentenni
Riflessioni, propositi, affanni, sogni, ricordi, speranze, cicatrici, obiettivi, preoccupazioni, desideri. Parole sparse, pensieri e riflessioni. Voglia di raccontarsi o semplicemente di sentirsi come a casa.
Scriveteci a itrentenni@gmail.com
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