La Sindrome di Peter Pan

Se a quasi 32 anni, convivi da più di un anno, hai un lavoro a tempo indeterminato, ma l’idea di sposarti e avere dei figli ti terrorizza perché pensi che significherebbe la fine della tua libertà, sei Peter Pan o la sua sindrome?!
Se a quasi 32 anni, ripensi sorridendo all’innamoramento lampo, alle farfalle nello stomaco, alle fughe d’amore proibite, agli amori impossibili, e un po’ tutto questo ti manca, sei Peter Pan?!
Se a quasi 32 anni sei appassionata di serie tv adolescenziali, forse complice anche la quarantena, dove le storie più improbabili si realizzano, dove gli amori irreali superano ogni difficoltà, dove gli stronzi si trasformano in principi perfetti quando trovano la ragazza giusta, sei Peter Pan?!

Photo by Ryan Young on Unsplash

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Ho sempre cercato la stabilità e avuto un bisogno spasmodico dell’incertezza. Quella che produce endorfine e ti fa salire in cima alle montagne russe poco prima di farti precipitare in una ripida discesa.
Quella che ridi come quando hai la sbronza felice e piangi come ad un funerale.
A me piacciono tanto gli inizi. Quando se non ti scrive è uno stronzo, ma appena il telefono vibra hai già dimenticato tutto e torna ad essere l’uomo della tua vita.
“Si vivesse solo di inizi. Di eccitazioni da prima volta. Quando tutto ti sorprende e Nulla ti appartiene ancora” cantava Niccolo Fabi.

Photo by Clint McKoy on Unsplash

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A 32 anni tutto questo un po’ mi manca.
Mi mancano le emozioni amplificate a mille, quasi sufficienti a servire da droga naturale, i legami simbiotici con le amiche, le ore al telefono a parlare degli amori impossibili, “l’ufficio complicazione affari semplici”.
E l’impegno?
”Tutto il resto è giorno dopo giorno. E giorno dopo giorno è silenziosamente costruire” cantava ancora Niccolò Fabi.
L’impegno è casa. L’impegno è sapere che non devi spiegarti troppo per essere capita.
È crescere imparando dall’altro, sapendo che giorno dopo giorno lo conosci un po’ di più. E sapere che lui sta diventando la persona che mi conosce meglio di qualunque altro al mondo.

Photo by Mayur Gala on Unsplash

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Forse Peter Pan deve tornare dall’isola che non c’è. O forse l’ha lasciata da tempo e a volte ha solo bisogno di tornarci per un po’. Basta il pensiero.
In fondo oggi siamo in parte anche quello che siamo stati ieri.
Siamo una contraddizione.
Eppure, forse, è proprio bello così.

L.
itrentenni@gmail.com

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