Riflessioni: 40 in arrivo

E chissà perché stamattina improvvisamente mi ritrovo a fare il bilancio di quest’ultimo decennio.
Avevo festeggiato i 30 anni qui nel giardino che mi ritrovo a guardare, anche se in questa casa non ci abitavo ancora. Nella mia vita c’erano tante persone in più, persone che a malapena ora mi scrivono su Facebook.
Ero più serena, spensierata, mi impressiona quando guardo i miei occhi nelle foto di allora e mi chiedo: “ma quella luce dove l’hai lasciata?”.

Faccio ancora lo stesso lavoro, che amo, ma non più nello stesso posto. Eppure, anche se ho perso tanto in questi anni, altrettanto è quello che ho guadagnato.
Ci sono state e ci sono persone nuove, sono diventata zia e ho fatto un’esperienza di affido familiare che mi ha stravolto e riempito la vita, sono andata a vivere da sola (con la lotta che questo ha comportato con la mia famiglia d’origine) c’è stata una pandemia che ha fatto vacillare ogni mia certezza ma che forse mi ha aiutato a rimettere un po’ a posto le priorità della vita. Ed è vero che se mi guardo oggi sono diversa ma sto anche bene con me stessa: ho imparato a fregarmene dei capelli non perfetti e della cellulite, ho imparato a stare bene da sola, ho scoperto quanto posso essere forte e quanto è bello poter continuare a sognare.

E forse quello che mi spaventa di più di questi 40 non è quello che non ho, ma la paura che il tempo mi tolga le energie per fare tutto quello che voglio, per cambiare ancora, per sognare e per giocare.
Forse quella luce ha lasciato il posto alla consapevolezza, che anche se in mezzo ci saranno tanto dolore e perdite e difficoltà, tra 10 anni spero di essere ancora qui affacciata a questa finestra e pensare a tutte le cose belle che sono successe, alla ricchezza delle persone che ho incontrato, alla fortuna che ho di dire che, stamattina alle 6,30 in una mattina di fine estate, penso che la vita è proprio bella!I.
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