Tutta una vita ad avere paura di crescere, per poi scoprire che era proprio quello, il segreto della felicità. Ma dirlo prima, no?! Eccallà, a dicembre sono trentahehmungnque, sono nel club dei Trentenni già da un po’, la felicità è arrivata, ma non era quella che pensavo. Hai presente quando fai un acquisto su Amazon? Ci pensi, valuti, studi le alternative, confronti i prezzi, poi vai. Aggiungi al carrello.
Compra con un click. Aspetti trepidante l’arrivo del corriere, apri il pacco e… non è come te lo immaginavi.
Cioè, non è male, solo…diverso.
All’inizio ci rimani MALE. Poi pensi di rimandarlo indietro.
Alla fine però in effetti. Ti piace.
La felicità è arrivata più o meno così. Ho scoperto che non è quella dei film, e nemmeno quella delle fiabe.
Per averla bisogna diventare grandi e maturi. Pazzesco, èh?
Eh, pure io ho fatto quella faccia.
Succede infatti che un giorno capisci che no, il vissero felici e contenti non compare con un Bibidibobidibu, non è una cosa che aspetti come la Bella Addormentata con il principe, ma che si ottiene facendosi un culo così! Succede che ti scatta quel CLICK nella testa, e inizi a staccarti dall’idea che gli altri si son fatti di te, dalle aspettative e dagli standard.
Arriva quando la smetti di lamentarti dei soldi che mancano, dei problemi che arrivano e delle responsabilità che fanno paura. Quando impari a giocarci e persino a sfidarle. Quando la smetti di pensare a quello che fanno gli altri, la smetti di concentrarti su quello che non hai ed inizi finalmente a goderti quello che hai, quello che hai imparato e che sai fare bene.
Che, per quanto piccolo sia, è stramaledettamente meritato, te lo sei conquistato con fatica, e adesso nessuno te lo toglie.
Succede che verso i trenta-gfnngnekque capisci che i periodi facili non arriveranno mai.
M-A-I.
Che non esiste il lieto fine in cui tutto si stabilizza in un perenne stato di grazia, come per Pretty Woman o Quella granculodicenerentola.
Ci saranno sempre dei casini imprevisti da affrontare, ma a trent’anni suonati ormai sei sufficientemente forte e corazzata da prendere quasi tutto con un “va beh, supereremo anche questa, adesso versami il vino.”
Sai che ti dico? Quando è arrivata questa illuminazione è stato liberatorio, ed è stato proprio nel momento in cui l’ho capito che le cose sono iniziate a succedere.
Sono arrivate le idee, il desiderio di realizzare qualcosa per il mio bene, ed il coraggio di metterlo in pratica senza pensare, senza condizionamenti né consigli esterni. “Prima fare, poi pensare, poi parlare”
Sono arrivate le ispirazioni e le scelte di pancia, e sì, sono rivelate quelle giuste.
Poi un giorno sono arrivate le farfalle.
Non so come, non so quando, ma un giorno mi sono ricordata di saper fare qualcosa di bello. Da bambina il mio passatempo preferito era disegnare case e arredarle, ho sempre sognato di fare l’arredatrice e poi per qualche assurda ragione ho deciso di non assecondare i miei desideri e di iscrivermi a Giurisprudenza.
Chiedimi se faccio l’avvocato “ahahahaha NO”.
Faccio un lavoro piuttosto carino ma ordinario e parlo sempre con gente inamidata e ben stirata.
Ecco, la parte di me più ribelle e creativa si era addormentata davanti alla tv.
Sono però cresciuta con una tremenda testa dura (grazie nonna), un altrettanto testardo ottimismo (grazie Pollyanna) e un sacco di idee in testa (grazie noia). Tanto per intenderci, mi chiamano Prato Fiorito.
Ho combinato tutto quello che mi rappresenta – l‘ottimismo, l’empatia, e la passione per l’home décor – e ho tirato fuori un progetto, che pian piano sta crescendo, e magari diventerà un brand. “Wings and Walls”.
Forse è questo che intendono per “diventare grande”: riconoscerti ed avere il coraggio di essere ciò che sei.
Cerco di descriverti Wings and Walls in 5 parole: “decorazioni 3d in carta volante“. Ok, forse devo usarne qualcuna in più. In pratica disegno, realizzo a mano e applico sulle pareti oggetti e soggetti volanti (farfalle, rondini, mongolfiere, nuvole…) per decorare angoli o spazi di casa con uno stile personale e personalizzato.
Tu mi chiami, mi dici che hai proprio una parete da “riempire”, che è da una vita che è lì, vuota, e ti fissa.
Alla fine poi finisce che parliamo di te, della tua casa… e dopo qualche chiacchiera viene fuori un progetto, che non è mai uguale a quello precedente, perchè dentro ci sei tu, c’è la tua vita e la tua (e la mia) fantasia.
Soggetto, carta, colori, pattern e composizione le studiamo insieme.
Quando le composizioni prendono forma ogni sagoma va al suo posto in armonia, si accende la luce e l’atmosfera che si crea è davvero magica: colori ed ombre ricreano un effetto 3d che incanta anche i cuori di pietra… e le farfalle (o le mongolfiere, o le rondini…) sembrano davvero entrare da una finestra, o uscire da una invisibile fessura del muro.
Volendo, poi, si possono anche spostare e riposizionare all’infinito, perché, se c’è una cosa di cui sono certa, è che niente è definitivo nella vita, ma tutto è in eterna trasformazione (come disse il Bruco).
Non pensavo di poter essere così felice, ma probabilmente ero solo troppo giovane, prima.
Come disse il Bruco.
p.s. Dite a Peter Pan che non c’ha mai capito un cazzo.
Questo spazio è dedicato alle vostre storie. Riflessioni, propositi, affanni, sogni, ricordi, speranze, cicatrici, obiettivi, preoccupazioni, desideri. Parole sparse, pensieri e riflessioni. Voglia di raccontarsi o semplicemente di sentirsi come a casa. Scriveteci a itrentenni@gmail.com
Wings and Walls
itrentenniTutta una vita ad avere paura di crescere, per poi scoprire che era proprio quello, il segreto della felicità.
Ma dirlo prima, no?!
Eccallà, a dicembre sono trentahehmungnque, sono nel club dei Trentenni già da un po’, la felicità è arrivata, ma non era quella che pensavo.
Hai presente quando fai un acquisto su Amazon? Ci pensi, valuti, studi le alternative, confronti i prezzi, poi vai. Aggiungi al carrello.
Compra con un click. Aspetti trepidante l’arrivo del corriere, apri il pacco e… non è come te lo immaginavi.
Cioè, non è male, solo…diverso.
All’inizio ci rimani MALE. Poi pensi di rimandarlo indietro.
Alla fine però in effetti. Ti piace.
La felicità è arrivata più o meno così. Ho scoperto che non è quella dei film, e nemmeno quella delle fiabe.
Per averla bisogna diventare grandi e maturi. Pazzesco, èh?
Eh, pure io ho fatto quella faccia.
Succede infatti che un giorno capisci che no, il vissero felici e contenti non compare con un Bibidibobidibu, non è una cosa che aspetti come la Bella Addormentata con il principe, ma che si ottiene facendosi un culo così!
Succede che ti scatta quel CLICK nella testa, e inizi a staccarti dall’idea che gli altri si son fatti di te, dalle aspettative e dagli standard.
Arriva quando la smetti di lamentarti dei soldi che mancano, dei problemi che arrivano e delle responsabilità che fanno paura. Quando impari a giocarci e persino a sfidarle. Quando la smetti di pensare a quello che fanno gli altri, la smetti di concentrarti su quello che non hai ed inizi finalmente a goderti quello che hai, quello che hai imparato e che sai fare bene.
Che, per quanto piccolo sia, è stramaledettamente meritato, te lo sei conquistato con fatica, e adesso nessuno te lo toglie.
Succede che verso i trenta-gfnngnekque capisci che i periodi facili non arriveranno mai.
M-A-I.
Che non esiste il lieto fine in cui tutto si stabilizza in un perenne stato di grazia, come per Pretty Woman o Quella granculodicenerentola.
Ci saranno sempre dei casini imprevisti da affrontare, ma a trent’anni suonati ormai sei sufficientemente forte e corazzata da prendere quasi tutto con un “va beh, supereremo anche questa, adesso versami il vino.”
Sai che ti dico? Quando è arrivata questa illuminazione è stato liberatorio, ed è stato proprio nel momento in cui l’ho capito che le cose sono iniziate a succedere.
Sono arrivate le idee, il desiderio di realizzare qualcosa per il mio bene, ed il coraggio di metterlo in pratica senza pensare, senza condizionamenti né consigli esterni.
“Prima fare, poi pensare, poi parlare”
Sono arrivate le ispirazioni e le scelte di pancia, e sì, sono rivelate quelle giuste.
Poi un giorno sono arrivate le farfalle.
Non so come, non so quando, ma un giorno mi sono ricordata di saper fare qualcosa di bello. Da bambina il mio passatempo preferito era disegnare case e arredarle, ho sempre sognato di fare l’arredatrice e poi per qualche assurda ragione ho deciso di non assecondare i miei desideri e di iscrivermi a Giurisprudenza.
Chiedimi se faccio l’avvocato “ahahahaha NO”.
Faccio un lavoro piuttosto carino ma ordinario e parlo sempre con gente inamidata e ben stirata.
Ecco, la parte di me più ribelle e creativa si era addormentata davanti alla tv.
Sono però cresciuta con una tremenda testa dura (grazie nonna), un altrettanto testardo ottimismo (grazie Pollyanna) e un sacco di idee in testa (grazie noia). Tanto per intenderci, mi chiamano Prato Fiorito.
Ho combinato tutto quello che mi rappresenta – l‘ottimismo, l’empatia, e la passione per l’home décor – e ho tirato fuori un progetto, che pian piano sta crescendo, e magari diventerà un brand. “Wings and Walls”.
Forse è questo che intendono per “diventare grande”: riconoscerti ed avere il coraggio di essere ciò che sei.
Cerco di descriverti Wings and Walls in 5 parole: “decorazioni 3d in carta volante“.
Ok, forse devo usarne qualcuna in più. In pratica disegno, realizzo a mano e applico sulle pareti oggetti e soggetti volanti (farfalle, rondini, mongolfiere, nuvole…) per decorare angoli o spazi di casa con uno stile personale e personalizzato.
Tu mi chiami, mi dici che hai proprio una parete da “riempire”, che è da una vita che è lì, vuota, e ti fissa.
Alla fine poi finisce che parliamo di te, della tua casa… e dopo qualche chiacchiera viene fuori un progetto, che non è mai uguale a quello precedente, perchè dentro ci sei tu, c’è la tua vita e la tua (e la mia) fantasia.
Soggetto, carta, colori, pattern e composizione le studiamo insieme.
Quando le composizioni prendono forma ogni sagoma va al suo posto in armonia, si accende la luce e l’atmosfera che si crea è davvero magica: colori ed ombre ricreano un effetto 3d che incanta anche i cuori di pietra… e le farfalle (o le mongolfiere, o le rondini…) sembrano davvero entrare da una finestra, o uscire da una invisibile fessura del muro.
Volendo, poi, si possono anche spostare e riposizionare all’infinito, perché, se c’è una cosa di cui sono certa, è che niente è definitivo nella vita, ma tutto è in eterna trasformazione (come disse il Bruco).
Non pensavo di poter essere così felice, ma probabilmente ero solo troppo giovane, prima.
Come disse il Bruco.
p.s. Dite a Peter Pan che non c’ha mai capito un cazzo.
Marina di Wings&Walls
itrentenni@gmail.com
itrentenni
Riflessioni, propositi, affanni, sogni, ricordi, speranze, cicatrici, obiettivi, preoccupazioni, desideri. Parole sparse, pensieri e riflessioni. Voglia di raccontarsi o semplicemente di sentirsi come a casa.
Scriveteci a itrentenni@gmail.com
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